Tutte le organizzazioni dipendono dalle persone che le compongono, ad ogni livello e grado. Un’affermazione ancor più vera in questo periodo, in cui l’attività di lavoro svolta da “remoto”, in modalità smart-working, ha aperto la strada alla necessità di cambiamenti organizzativi profondi nelle aziende. Una trasformazione che coinvolge persone, spazi, cultura manageriale, modelli di leadership, e strumenti da utilizzare. E’ un cambio di prospettiva che ridefinisce completamente il sistema di valutazione delle performance, basato non più sulla presenza fisica del collaboratore, ma sull’attitudine di quest’ultimo all’innovazione e alla creatività, alla responsabilità personale, alla resilienza, all’orientamento all’obiettivo e all’autonomia.
Emerge chiaramente oggi, più che in passato, quanto sia importante per le aziende lavorare sulle motivazioni e sui comportamenti, promuovendo un pieno engagementdei dipendenti, per far sì che questi possano portare valore all’interno dell’azienda.
Ma quali sono gli strumenti per mettere le persone al centro delle organizzazioni? E quali strategie bisogna organizzare per collegare la visione aziendale con quella dei propri collaboratori? Per rispondere a queste ed altre domande è fondamentale l’unione tra Psicologia del Lavoro & HR Management: entrambe parlano di risorse, di potenziale e di sviluppo.
Ed è per questo motivo che mi rivolgo alle aziende attraverso interventi di consulenza, declinata in diverse modalità esperienziali/formative, che hanno come focus il miglioramento della performance, oltre che ai benefici nelle dinamiche interpersonali e al benessere psicofisico dell’individuo.
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