L’attività creativa può aiutare a tenere sotto controllo i livelli di cortisolo, l’ormone associato allo stress.

Lo evidenziano numerose ricerche, che fanno emergere come i benefici non dipendano dal tipo di tecnica impiegata e nemmeno dalle esperienze pregresse in campo artistico.

Sembra inoltre che, anche la sola esposizione al linguaggio simbolico, presente nelle creazioni artistiche universali (quadri, sculture, immagini, musica) possa trasformarsi in un prezioso antidoto contro l’ansia.

Tutti i giorni utilizziamo le leggi della logica e della razionalità per organizzare la nostra esperienza, pensare ai nostri problemi, comprendere gli altri. Cosa succederebbe se provassimo ad utilizzare un tipo di pensiero diverso, un pensiero che utilizza il linguaggio simbolico proprio della nostra mente inconscia, da noi spesso ignorata e poco utilizzata, ma che è in realtà un serbatoio inesauribile di potenzialità e di creatività?

Un articolo pubblicato recentemente sulla rivista Art Therapy mostra come 45 minuti di attività creativa si siano tradotti per il 75% dei partecipanti in un calo del livello di cortisolo, l’ormone associato all’affaticamento e allo stress. I benefici della pratica artistica inoltre comportano una serie di cambiamenti a livello di:

miglioramento della comunicazione interpersonale e della qualità delle relazioni;
aumento del pensiero laterale e della capacità di problem solving;
miglioramento dell’autostima e della soddisfazione personale.

Questi benefici, scrivono gli autori dell’indagine, non dipendono dal mezzo scelto per esprimersi: le persone monitorate hanno infatti avuto la possibilità di scegliere tra diverse tecniche, dalla manipolazione della plastilina al disegno, al collage e non sono nemmeno collegati al fatto di avere delle capacità artistiche.

Personalmente utilizzo l’attività creativa all’interno della mia attività di consulenza psicologica, con risultati sorprendenti a livello di ripristino dell’equilibrio emotivo e del rafforzamento delle potenzialità individuali.

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